Io e Sé (2 di 3)

LA DIMENSIONE PSICOSPIRITUALE

… “Prima di addentrarci nel vivo della nostra ricerca, è bene spiegare con chiarezza qual è la differenza tra un approccio psico-emotivo e uno psico-spirituale nell’osservazione e l’analisi del <<fenomeno Uomo>>.

La psicologia, detta egotica perché studia l’Io (l’ego), è lo studio della psiche (ricordiamo che “psiche” deve essere intesa nella sua asserzione moderna di mente ed emotivo), cioè una metodica che mira a spiegare le dinamiche emotive e mentali, coscienti o inconsce dell’Io, che determinano i comportamenti umani. La psicologia dà delle spiegazioni molto ragionevoli e sempre più approfondite di queste dinamiche ma pone, proprio perché è “psico-logia”, la psiche al centro di tutto analizzando e riportando tutto alle sue leggi.

La dimensione psicoemotiva è quella nella quale viviamo gran parte della vita quotidiana. La maggioranza delle persone nasce, cresce, vive e muore senza avere mai preso consapevolezza della propria esistenza, senza essersi minimamente interrogata sul senso della vita. In generale non siamo consapevoli di pensare, di provare sentimenti o disagi, di essere chiusi od aperti agli altri. Viviamo questi sentimenti ma non siamo consapevoli di viverli perché siamo dentro ad essi. È un po’ come se vivessimo tutta la nostra vita dentro una stessa casa; finché non ne usciremo non potremo sapere come essa sia veramente fatta, né conosceremo le variazioni di clima, di luce, di stagione. Non siamo quindi consapevoli di subire delle alterazioni di carattere, in fasi più o meno lunghe, più o meno profonde. Poiché non percepiamo la vera origine dei nostri cambiamenti di umore, li subiamo attribuendone le cause a fattori esterni. Viviamo immersi nel mare delle emozioni senza sapere di percepire sensazioni od informazioni. Non facciamo la distinzione fra quello che arriva dal di fuori di noi o da dentro. Generalmente attribuiamo all’esterno la maggior parte delle cose “cattive” che ci succedono mentre tutto sarebbe bellissimo se l’esterno, cioè gli altri, si adattassero e riflettessero tutta le bellezza e la saggezza che crediamo di avere dentro. L’esterno invece ci aggredisce, ci stressa, ci traumatizza. Non siamo ascoltati, non siamo capiti, non ci sentiamo amati!

Tutta la nostra comprensione del mondo è distorta perché analizziamo i fenomeni con strumenti inadeguati e da dentro ai fenomeni stessi.

In più i nostri parametri di giudizio, le valutazioni che facciamo delle situazioni, variano di continuo perché la nostra personalità è instabile e cambiano in ogni momento le nostre aspettative e le nostre richieste.

La consapevolezza di essere ingannati da sensazioni psico-emotive errate è, riguardo allo stato precedentemente descritto, un enorme progresso. La sola accettazione dell’idea di avere un inconscio è senza dubbio un segno di gran crescita. Il riconoscimento dell’esistenza dell’Anima e dello Spirito sono altri passi decisivi.

Ma finché il punto di osservazione sarà centrato nella sfera emotiva e in quella mentale avremo una visione riduttiva della natura Umana.

La dimensione “psicospirituale” è quella che ci permette di osservare gli stessi fenomeni dell’esistenza Umana da una posizione progressivamente meno sensibile agli impatti delle nostre movenze emotive e delle proiezioni mentali. Il presupposto è evidentemente diverso da quelli dell’approccio psicoemotivo.

Come dice il termine stesso, il punto di partenza è spirituale. Per spirituale, che sia considerata “pseudo” o “Olo”, intendiamo il concetto che l’Uomo si fa dello Spirito Universale, il Divino. I concetti spirituali sono estremamente mutevoli, variano di momento in momento in funzione del nostro stesso stato di animo. In tutti i tempi e in tutte le culture sono stati espressi concetti diversi del Divino. Qualunque sia la nostra visione, il Divino non muta. Essere consapevoli di questo fatto aiuterebbe a cancellare tutte le guerre di religione.

Al più alto grado di osservazione tutto è UNO. Questo è uno degli aspetti più importanti della Filosofia Olospirituale. Quindi l’uomo non sarà osservato come una massa biologica che potrebbe generare, attraverso complessi meccanismi chimico-energetici, il pensiero. Non sarà neanche visto come una psiche, entità senza genealogia né futuro particolari. Sarà invece ipotizzata l’esistenza di uno Spirito incarnato, uno Spirito che viene a compiere un Dovere o una Necessità per noi difficilmente comprensibili, ma che dobbiamo compiere quaggiù, in questa dimensione materializzata. Il corpo fisico diventa lo strumento attraverso il quale questo Spirito si rapporterà con la materia e la psiche sarà quello attraverso il quale Esso si esprimerà e si sperimenterà.

Fonte: http://www.spiritualitaolistica.it/genesi_della_sspir_olistica.php

Informazioni su L'amico Mauro

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11 risposte a Io e Sé (2 di 3)

  1. Rebecca o semplicemente Pif ha detto:

    Buongiorno Mauro, ho la testa che mi scoppia, ora non capisco nulla devo tornare più tardi o domani mattina.. devi avere pazienza.. come erano le ferie di sei riposato? Bentornato ti abbraccio Rebecca

    • L'Amico Mauro ha detto:

      Ciao Rebecca,
      prenditi tutto il tempo che vuoi e lascia che sia il Tuo cuore a filtrare le informazioni che condivido. Non m’interessa affermare tali pensieri come verità, m’interessa invece che aiutino a riflettere.
      Mi sono riposato, come Te, immerso nella natura, che è nostra Madre e ci aiuta a rigenerarci. Ti abbraccio anch’io. A domani.

  2. lucetta ha detto:

    Innanzi tutto, voglio ringraziarti per il tuo commento nel mio blog. MUSICA PER LE MIE ORECCHIE e soprattutto PER IL MIO CUORE. Per quanto riguarda il tuo post l’ho trovato interessante per chi studia questi argomenti, per me che sono avanti nell’età ho faticato a leggerlo tutto…comunque volevo farti sapere che il mio psicologo si chiama GESU’. Ogni bene a te e a coloro che passano.
    Lucetta

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  9. L'amico mauro ha detto:

    … “Insomma, avere un ego va bene o non va bene?

    Questa è una domanda complessa.

    Voi siete entrati nel mondo relativo (quello che lo definisco il Regno del Relativo) per sperimentare ciò che non potreste provare nel Regno dell’Assoluto. Cercate di sperimentare Chi Siete Realmente. Nell’Assoluto potete saperlo, ma non sperimentarlo. E il desiderio della vostra anima è quello di conoscersi attraverso l’esperienza. Il motivo per cui nel Regno dell’Assoluto non potete sperimentare nessun aspetto di Chi Siete Realmente è che in quella dimensione non c’è nulla che voi non siate”…

    Estratto da: http://www.stazioneceleste.it/convcondio/religione3.htm

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