Le belve feroci sono quelle voci
che continuamente assillano la mente
C’è chi ad esse s’arrende
credendo di non poterci fare niente
e chi invece, come il domatore,
cerca di affrontarle delicatamente
perché convinto che in questo modo
sia possibile integrarle, dolcemente …
Esse, dopotutto, sono quella parte di noi
che inconsapevolmente
nascondiamo a noi stessi ed alla gente
Inconsciolo chiama qualcuno,
cioè l’insieme delle decisioni che abbiamo rinviate
o delle possibilità che pur avendo desiderate
ed a noi attirate grazie alla legge di risonanza, od attrazione,
chissà perché ci siamo poi negate
subendo la conseguente delusione
Ma non vi preoccupate, c’ è la soluzione
che deve però essere valutata attentamente
affinché quella stessa situazione
non si ripeta continuamente,
con altri attori, probabilmente,
ma dallo stesso significato sicuramente
Per andare oltre è sufficiente
scegliere di vivere intensamente quell’esperienza,
qui e ora, nel presente!
ACCADDE QUEL GIORNO
… <<Mi ritorna in mente quel giorno fatidico … Per molte vite ho cercato, ho lavorato su di me, ho lottato, ho fatto tutto ciò che era possibile fare e non è mai successo nulla. Adesso capisco perché non accadeva nulla: lo sforzo era l’ostacolo, la sete di ricerca era l’ostacolo. È vero che non ci si può realizzare senza cercare, la ricerca è necessaria; ma arriva un momento in cui la ricerca dev’essere lasciata cadere. Lo sforzo è necessario: senza sforzo nulla è possibile e, allo stesso tempo, con lo sforzo non si ottiene nulla. Esattamente sette giorni prima di quel giorno indimenticabile smisi di lavorare su di me: arriva un momento in cui si vede la totale inutilità dello sforzo. Hai fatto tutto ciò che potevi, e non è successo nulla. Hai fatto quanto era umanamente possibile, cos’altro potresti fare? Ogni speranza viene meno e si abbandona ogni ricerca: il giorno in cui smisi di cercare, il giorno in cui non aspettai più l’accadere di qualcosa, qualcosa iniziò ad accadere. Dal nulla sorse una nuova fonte di energia: non scaturiva da una sorgente precisa, veniva dal nulla ed era ovunque: era negli alberi e nelle rocce e nel cielo e nel Sole e nell’aria, era ovunque … ed io avevo cercato con tutto me stesso, pensando che potesse essere qualcosa di lontano, di remoto; ed ecco che era così vicina e così intima. Proprio perché ero alla ricerca, avevo perso qualsiasi capacità di vedere ciò che era prossimo; la ricerca è sempre orientata verso ciò che è distante; e quell’energia non è affatto remota. Ero diventato presbite, avevo perso la capacità di vedere ciò che è vicino; gli occhi si erano focalizzati su ciò che è remoto, ed avevano perso la capacità di percepire ciò che è vicino a noi, che ci circonda. Il giorno in cui cadde lo sforzo, scomparvi anch’io; perché non si può esistere senza sforzo, e non si può esistere senza desiderare, e non si può esistere senza lottare: il fenomeno stesso dell’ego, del sé, non è qualcosa di oggettivo. L’ego esiste perché noi continuiamo a desiderare, perché continuiamo a lottare per conquistare qualcosa, perché ci proiettiamo oltre noi stessi. Ecco cos’è l’ego: un protendersi oltre se stessi, un proiettarsi nel futuro, un balzare nel domani; saltare in ciò che non è esistenziale genera l’ego. Poiché spunta fuori da ciò che non esiste, è simile ad un miraggio. È formato solo ed unicamente dal desiderio; non è altro che una sete, uno spasimare. L’ego non è nel presente, è nel futuro. Se vivi nel futuro, l’ego sembra avere sostanza reale ed appare tangibile; se sei nel presente, l’ego è un miraggio; inizia a scomparire. Il giorno in cui smisi di ricercare … ma non è corretto dire “smisi di ricercare”, sarebbe meglio dire che “la ricerca s’interruppe”; infatti, se fossi stato io ad interromperla, sarei stato ancora presente. In quel caso, quell’arresto sarebbe un mio sforzo, un mio desiderio … e, in modo estremamente sottile, il desiderio continuerebbe ad esistere. No, non è possibile arrestare il desiderio, lo si può solo comprendere: nella comprensione stessa, si arresta. Ricordalo: nessuno può arrestare il processo del desiderio, e la realtà si manifesta, accade, solo quando il desiderio si arresta>> …
Fonte: Osho, “I Maestri raccontano”. © 2008 Mondadori – I Ed. Oscar spiritualità (pag. 199-200)
Cosa è accaduto?
Una meravigliosa trasformazione …
grazie alla quale, per un istante,
ho visto il Paradiso
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… “L’anima è sempre alla ricerca dell’unità. Siete sulla buona strada per domare la mente intellettuale umana al fine di accedere ed usare la mente intuitiva, superiore. La vita interiore di un maestro del Sé è vissuta e governata da uno stato mentale di coscienza. Le emozioni, i pensieri e le azioni sono tutti filtrati attraverso la facoltà mentale dell’Anima. Come risultato, l’illusione cede il posto all’intuizione, per mezzo della quale la conoscenza a frequenza più elevata diventa gradualmente disponibile. Il richiamo del mondo materiale lentamente svanisce mentre il corpo dei desideri dell’ego perde la sua presa dominante e la personalità diventa infusa. In qualità di Maestri del Sé, imparerete ad operare in modo efficiente nei settori combinati della forza dinamica, fisica ed energia cosmica.
La Terra e l’umanità sono sull’orlo del più grande risveglio e trasformazione dopo la caduta della coscienza umana nei regni inferiori della densità” …
Fonte: http://www.stazioneceleste.it/arcangel/arcangel_2014_12.htm
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