LO STREGONE

Ci sono in giro certe persone

le cui “complesse personalità”,

siccome distanti dalla “normalità”,

si prestano all’individuale,

inconsapevole, interpretazione …

 

Questo è anche il caso di chi,

umilmente, si confonde tra la gente

per parlare del trascendente …

 

Ecco come nasce, solitamente,

nella più totale confusione,

l’appellativo di stregone

e, addirittura, di santone

 

 

Che viene normalmente associato,

spiritosamente” …

a chi si discosta incautamente

dai dettami d’una certa religione …

 

E se fosse questa,

semplicemente, la spiegazione

per meglio interpretare

la seguente allusione?

CENTRO DI SPIRITUALITA’

Chi conosceva così bene p. Lanfranco Rossi, da poterlo avvicinare e colpire senza che egli opponesse resistenza? Gira questa voce … ma ci sono altri aspetti su cui gli investigatori vorrebbero far “luce” per rassicurare sua eminenza; e questi potrebbero essere legati all’attività di preghiera e meditazione  del “centro di spiritualità” ubicato nel territorio del comune di Zagarolo, ove c’è chi dice si svolgessero, nella più completa oscurità … “rituali” … che in passato sarebbero stati, dagli stessi addetti, condannati … poiché lontani dall’insegnamento dettato dalvero dio”(?!) …

E ad affermarlo, Vi assicuro,

non sono stato IO” …

 (Informazioni tratte dall’articolo: “Zagarolo, su padre Lanfranco Rossi i segni di un’aggressione“ pag. n. 5 de: “il Sabato” – 25/04/2015)

MAGIA

… “Qual è l’accezione più ampia entro la quale la parola “Magia”, deve essere intesa?

E chi è in realtà un “Mago”?

In che senso esistono una “Magia Bianca” e una “Magia Nera”?

Domande toste … ma, se le gradite … ecco le risposte:

http://www.centroparadesha.it/ude/studio-4

😀

Informazioni su L'amico Mauro

https://astronascenteblog.wordpress.com/chi-sono/ ?
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4 risposte a LO STREGONE

  1. L'amico Mauro ha detto:

    Cara Anima …
    anche “tu” sei confusa?
    Sii più dolce, impara a fare le fusa …
    http://www.stazioneceleste.it/Emmanuel2/emmanuel_31.htm

  2. Raul111 ha detto:

    Ora, è proprio questo che ha fatto scattare la molla nel discepolo “incredulo”: di fronte alla sconfinata condiscendenza e comprensione di Gesù, egli capisce che non aveva senso pretendere di porre delle condizioni e addirittura stabilire le modalità del riconoscimento; probabilmente avrà anche provato vergogna per la sua meschinità di fronte alla incredibile magnanimità di Gesù!

    E così, di colpo, senza più aver bisogno di “constatare” personalmente e sensibilmente alcunché, arriva a pronunciare la più alta, profonda e solenne professione di fede del vangelo, connotata oltretutto da una sfumatura di intimità personale: “Mio Signore e mio Dio!” (v.28).

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