DESIDERIO

E’ così che mi sento
in questo momento
vuoto
e sono contento

neanche i sogni
affiorano più nella mia mente
da quando beato
godo del presente

Raramente,
a disturbare la Mia quiete,
giunge improvviso
qualche piccolo desiderio
che IO accolgo con un sorriso

Allora divento serio,
l’osservo attentamente,
lo accarezzo delicatamente
e poi lo lascio andare
dolcemente

<<Vuoi forse impartirci una lezione?>>
Sto solamente cercando di condividere
la Mia comprensione
in modo intelligente:
“Desiderare è futile, semplicemente“

(Brano associato: “Il desiderio” – Giorgio Gaber)

… <<Ricorda: un vuoto sublime è un fenomeno positivo, si guarda semplicemente ciò che si ha di fronte e si comprende che è impossibile realizzare i sogni. In questo caso non ci si rattrista: si è felici per essere giunti a questa comprensione … “I sogni non possono essere appagati”. Non ci si sente depressi od impotenti, semplicemente ci si sente felici e in estasi, per aver conseguito questa comprensione, ed ora non si cercherà più di fare qualcosa d’impossibile. Adesso non si farà più qualcosa di futile e non per questo si dirà mai che l’oggetto del proprio desiderio è sbagliato: allorché ci si trova in uno stato positivo di vuoto sublime, non si dice che l’oggetto del proprio desiderio è sbagliato, bensì che il desiderio è un errore. Ecco la differenza. In un vuoto negativo tu dici che l’oggetto del  desiderio è sbagliato, per cui cambi quell’oggetto! Se si trattava di ricchezza, potere, sapere … ci rinunci! Fai in modo che il tuo oggetto sia Dio, la liberazione, il paradiso: cambi il tuo oggetto! Se quel vuoto è perfetto, sublime e positivo, non vedi l’oggetto come un errore, riconosci semplicemente che desiderare è futile: gli oggetti vanno benissimo, il desiderio è futile. In questo caso non cambi il tuo desiderio passando da un oggetto all’altro, lasci semplicemente cadere il desiderio in quanto tale. Non desiderando fiorisci. Sei vuoto ma felice, vuoto ma appagato; vuoto, senza tuttavia essere privo di alcunché, vuoto ma straripante; vuoto ma a tuo agio,

a CASA>> …

Fonte: Osho – “L’arte del mutamento” (pag. 45-46, stralcio). (c) 2006 Oscar Mondadori