È così che accade a tanta gente …
quando, improvvisamente,
raggiunge una sconosciuta dimensione di coscienza …
viene assalita da mille dubbi …
circa l’opportunità di continuare a fare esperienza …
A questo punto essa si chiede:
<<Ed ora che faccio? Scelgo la staticità? Oppure l’azione?
Qual è, tra i due, la differenza?
Sono, finalmente, immune alla sofferenza?
allora cosa debbo fare …
per abbandonare definitiva-mente
l’incomprensibile realtà dell’emozione,
legata all’assurdo concetto del bene e del male,
che in tanti blocca l’evoluzione?
Sarà mai possibile trovare UNA sintesi
dell’insegnamento spirituale?>>
SENTIRSI VIVI
… <<Mentre il divino s’immerge nell’esperienza, all’umano piace agire. Gli piace agire, reagire e forzare l’energia ed ama anche avere obiettivi, piani e programmi e tutto ciò è molto mentale. Il sé umano (il piccolo “io” n.d.r.) vuole una causa ed un effetto. Vuole muovere l’energia e sentire che la sta muovendo. Naturalmente, in realtà, l’energia si muove in ogni caso, ma all’umano piace prendere il controllo – o almeno crede di farlo. Con l’azione arriva il dramma – moltissimo dramma! Il dramma fornisce lo stimolo e in uno strano modo ricorda all’umano che è vivo. Ecco perché molto spesso, quando la vita è calma ed equilibrata, si crea il dramma per smuovere la situazione, per sentirsi vivi … ma tutto ciò è falso. >> …
(Fonte: Geoffrey e Linda Hoppe “Atto di coscienza”. © 2016 Ed Stazione celeste, pag. 58)
Hai ancora …
https://dany90dinozzo.wordpress.com/2016/02/11/dubbi/
su quale sia la verità?
Leggi qua …
e scoprirai l’univoca realtà …
http://biblicamente.altervista.org/chiese.php
🙂
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