È ciò di cui Mi sto ora occupando
descrivendola a mo’ di liturgia …
mentre sto ancora sognando
La sola cosa di cui Mi preoccupo
è che sia di facile comprensione
anche per chi è ancora condizionato
dalla religione
i cui “adepti”, si sa,
alle parole,
pongono molta attenzione …
LA PAROLA
La parola è un’elaborazione interiore dell’Essere
Essa può quindi esprimere,
nella persona che non ha ancora trasceso la dualità,
sia la positiva che la triste realtà
Ed anche questa È una Mia Verità
LA DIVINAZIONE
… <<Seguendo “l’ipotesi magica”, la pratica della divinazione, quando è giustamente condotta, ha per obiettivo lo sviluppo delle intime facoltà psichiche d’intuizione. È un enorme vantaggio l’avere sviluppato spiritualmente una squisita sensitività per l’intimo e sottile mondo della psiche. Tale pratica consente di costruire, lentamente ma efficacemente, una specie di ponte tra la coscienza dell’uomo e quella più profonda e nascosta parte della psiche di cui usualmente egli non è consapevole: l’inconscio, o IO Superiore. In questi più profondi aspetti della sua natura sono le divine sono le divine radici della discriminazione, del discernimento spirituale e dell’elevata sapienza. L’oggetto della divinazione è, molto semplicemente, la costruzione di un meccanismo psichico col quale la fonte d’ispirazione e di vita possa essere resa accessibile alla coscienza ordinaria, l’ego. Il fatto che questo meccanismo, agli inizi, provveda risposte a domande apparentemente triviali, non costituisce di per sé un’obiezione alla tecnica stessa. Gli approcci preliminari ad un qualsiasi studio possono apparire di nessun valore od incompatibili con quello studio. E la divinazione non fa eccezione. Né è valida l’obiezione che la tecnica si presta ai frequenti abusi di ciarlatani senza scrupoli. Praticata sinceramente, intelligentemente ed assiduamente dal vero studioso, apre gradualmente la coscienza ad un più profondo livello di consapevolezza. “Il cervello diviene permeabile ai ricordi ed ai dettami dell’anima” per usare una nota espressione teosofica: è questa la vera definizione dei risultati dell’ addestramento. Come l’oggetto della psicologia analitica è l’assimilazione dei contenuti repressi dell’inconscio ad una normale coscienza di veglia, così, per mezzo di questi “mezzi magici”, la mente umana diviene cosciente di sé come infinitamente più vasta, più profonda e più sapiente di quanto avesse mai immaginato. Albeggia allora sulla mente un senso dell’aspetto spirituale delle cose: un senso della propria innata sapienza ed un riconoscimento della divinità che opera attraverso l’uomo e l’universo. Certo, una tale concezione eleva la divinazione sopra il livello di una semplice arte occulta, come parte intrinseca di uno sforzo mistico.
Fonte: Israel Regardie, “Teoria e pratica della magia”. © 1983 Hermes edizioni (pag. 26-27)
Sono uno studioso,
un curioso ricercatore,
ogni Mia indagine
parte dal cuore
e sempre, inevitabilmente,
al di là della mente,
conduce all’Amore
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