L’APOCALISSE

… “La parola greca apokalypsis implica l’idea di <<rivelare>> o, ancora più esattamente, <<svelare>>, cioè <<togliere il velo>>. L’Apocalisse è completamente diversa da qualsiasi altro libro della Bibbia, dal momento che non viene narrata come una cronaca diretta. Essa si svolge in modo apparentemente visionario, come se Giovanni sedesse in un teatro, osservando avvenimenti rappresentati davanti a lui. in sostanza fu pressappoco così, perché l’Apocalisse costituisce in realtà una continuazione cronologica dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli. Il suo risalto è stato attenuato dalla serie delle Lettere di San Paolo, san Pietro e altre opere sussidiarie (ventuno libri in tutto) collocate dopo i Vangeli e prima di essa. In pratica, l’Apocalisse dovrebbe seguire gli Atti, mentre gli altri libri e lettere dovrebbero formare una mera appendice al Nuovo Testamento. Il motivo della supremazia degli scritti di Pietro e Paolo risiede nel fatto che la Chiesa romana di Costantino venne fondata sulla base dei loro insegnamenti, con l’imperatore come figura rappresentativa, invece che sugli insegnamenti di Gesù, come era avvenuto con il cristianesimo delle origini. Si tratta, in effetti, di quella che si potrebbe chiamare <<ecclesiasticità>>, più che cristianità. Ad un primo sguardo può addirittura apparire sconcertante che l’Apocalisse sia stata inclusa nel Nuovo Testamento, dal momento che segue la vita di Gesù e Maria Maddalena con tutta la loro discendenza dopo la Resurrezione e per un certo periodo del I secolo. Tuttavia, l’inserimento dell’Apocalisse si dimostrò una strategia efficace, in quanto la sua natura estremamente esoterica permise a Roma di travisarne il testo dai pulpiti, in un tempo in cui, naturalmente, la maggior parte dei fedeli non disponeva di Bibbie da consultare privatamente. I manoscritti del Mar Morto, scoperti a Qumran nel 1947, ci hanno fornito molte notizie riguardanti le credenze, le usanze, i rituali, le politiche, le filosofie e le tradizioni della Giudea nell’epoca precedente e contemporanea ai Vangeli. Un convincimento fondamentale era che l’universo contenesse i due spiriti cardinali della Luce e delle Tenebre. Nei loro rispettivi contesti, la Luce rappresentava la verità e la virtù, mentre le Tenebre significavano perversione e male. Il loro equilibrio reciproco nel cosmo era stabilito dal movimento celeste ed ogni persona riceveva caratteristiche dell’uno e dell’altro spirito a seconda della posizione dei pianeti al momento della sua nascita. La battaglia cosmica tra Luce e Tenebre si perpetuava quindi all’interno dell’umanità e tra un individuo e l’altro. I due spiriti cardinali erano soggetti alla suprema autorità di Dio, ma l’uomo, per trovare la via verso la Luce, doveva seguire un lungo ed arduo percorso disseminato di conflitti che si concludeva con uno scontro finale tra le due forze nel Tempo della Giustificazione, in seguito chiamato Giorno del Giudizio. Si pensava che con l’avvicinarsi dell’ora suprema, le forze delle tenebre si sarebbero radunate in gran numero durante il Tempo della Tentazione. Gli uomini, naturalmente, sarebbero stati messi alla prova. Coloro che seguivano la Via della Luce, pertanto, cercavano di evitare il giudizio incombente pregando: <<Non c’indurre in tentazione, ma liberaci dal male>>. Nell’Apocalisse (16, 16), si prevede che la grande battaglia finale tra Luce e Tenebre (tra il Bene ed il Male) avverrà ad Armageddon (Har Megiddo), vale a dire sulle alture di Megiddo, un campo di battaglia palestinese d’importanza storica, dove una fortezza militare proteggeva le pianure di Jezreel, a sud dei colli della Galilea. Il Rotolo della guerra descrive nei particolari la lotta preannunciata tra i Figli della Luce e quelli delle Tenebre nella grande battaglia di Har Megiddo, collocando le tribù d’Israele da una parte, e dall’altra i Romani e varie fazioni pagane, impegnate in un violento e mortale combattimento in cui la Luce è rappresentata da Israele e le Tenebre dalla Roma imperiale. In seguito, l’emergente Chiesa di Roma adottò e modificò l’idea di base dietro questo antico concetto. La battaglia di Har Megiddo venne ampliata dalla sua originaria collocazione per riadattarla su scala mondiale, con Roma (simbolo fino ad allora delle Tenebre) che conquista la Luce dal giorno in cui l’imperatore Costantino si pone a capo del cristianesimo. Affinché la regola dei vescovi cattolici potesse prevalere, si stabilì che il Giorno del Giudizio non era ancora venuto; a coloro che da quel momento in poi avessero obbedito ai principi riformati della Chiesa cattolica romana venne promesso il diritto di entrare nel Regno dei Cieli, come sancito dai vescovi stessi. All’antica fortezza Har Megiddo venne conferita una dimensione soprannaturale, così che la stessa parola Armageddon assunse una sinistra sfumatura di terrore; essa implicava la spaventosa fine di tutte le cose, per cui l’unica via sicura per salvarsi era costituita dall’assoluta obbedienza alla regola di Roma. Questa si dimostrò una delle più ingegnose manovre politiche di tutti i tempi, almeno fino a quando furono scoperti i manoscritti del Mar Morto e venne alla luce la verità storica di Armageddon”…

Fonte:“I figli del Graal(pag. 49-50). © 2006 Newton Compton editori s.r.l. Roma. Titolo originale “The Magdalene Legacy” © 2005 Laurence Gardner First published by HarperCollins, London W6 8JB

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9 risposte a L’APOCALISSE

  1. sonoqui ha detto:

    Ogni giorno dentro noi combattiamo le nostre piccole
    battaglie. Ci prepariamo alla più Grande.

    Con Affetto
    Gina

  2. lucetta ha detto:

    Anch’io penso come Gina…e cioè che ogni giorno in noi c’è questa lotta tra il bene ed il male…..ma non mi sento sola ad affrontarla. Chiedo aiuto a Cristo e spesso riporto delle vittorie su me stessa, sul mio orgoglio e la mia superbia.

  3. L'Amico Mauro ha detto:

    Grazie. Le Vostre sono preziose testimonianze per coloro i quali pensano di essere gli unici a “soffrire”…

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  7. L'amico Mauro ha detto:

    I 4 CAVALIERI DELL’APOCALISSE

    Tralasciando il significato che nel tempo
    è stato loro dato …
    http://www.messiev.altervista.org/LachiaveinterpretativadeiquattrocavalieridellApocalisse.html
    cercherò d’interpretarli con acuità
    per trovare corrispondenze con l’attuale realtà
    http://umsoi.org/2010/11/11/i-cavalieri-dellapocalisse/

    Non esseri spregevoli in grado di far paura
    ma, probabilmente, gli elementi
    a guardia della natura!

    Guidati dall’inconsapevole coscienza
    essi producono infatti disastri
    che non è in grado
    di risolvere la scienza

    e, se sottoposti al controllo della religione
    la quale, si sa, demonizza l’emozione,
    allontanano l’uomo dalla Via per l’evoluzione

    Essi potrebbero comunque,
    più semplicemente,
    e per questo starebbero a cavallo …
    essere gli ostacoli da saltare
    per superare i limiti della mente:

    1°, il potere (senso d’onnipotenza);
    2°, le ideologie (che sempre difendono il potere costituito);
    3°, il giudizio (il valore soggettivo che si da alle cose);
    4°, io/ego (in grado d’infliggere qualunque pena).
    https://amicidimauro.wordpress.com/ioego/

    Chiaramente,
    osservando la “Legge di Quelo”
    IO opto per la seconda soluzione

    ma se non vi dovesse piacere
    divertitevi Voi a trovare
    un’altra interpretazione …

  8. Pingback: STARGATE ATLANTIS | La Nuova Era

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