La fede e i credenti

… “Gli studi di tipo storico sulla vita di Gesù, con i loro indiscutibili risultati, hanno cambiato notevolmente il profilo della sua figura. Con quali conseguenze sulla <<fede>> dei credenti?

Possiamo dire, intanto, che ci hanno permesso di comprendere meglio il contesto storico in cui Gesù visse ed operò, per cui possiamo leggere in maniera molto più attendibile il suo messaggio. Se poi i risultati dell’indagine critica rischiano di mettere in crisi certe sistemazioni dogmatiche, d’istinto risponderei: per fortuna! Ma siccome l’istinto non può essere criterio di valutazione storica, direi che, probabilmente, i risultati della ricerca scientifica possono in qualche modo <<purificare>> la stessa fede, spogliandola di ogni scoria fideistica. A mio giudizio, l’adesione responsabile alla fede non può esimere dalla conoscenza: è il vecchio principio dell’intellego ut credam, devo capire per poter credere. Reciprocamente, la fede non si esaurisce nella conoscenza perché, sempre secondo un opposto, vecchio principio, credo ut intellegam, devo credere per poter capire. Ma quest’ultima comprensione rimane interna all’esperienza di fede, da cui lo storico è esentato.

Lei ha già detto che povera e controversa fine fecero le opere di Origene; e lui, l’uomo Origene, quale fine ha avuto?

Questo giovanissimo maestro reggeva la più importante scuola dottrinaria cristiana di Alessandria, il Didaskaleion, oggi diremmo la facoltà di teologia. Tuttavia, il suo magistero creò contrasti e gelosie nell’ambiente cristiano di Alessandria, ragione per cui egli venne, di fatto, esiliato. Si rifugiò a Cesarea di Palestina, ben accolto dal vescovo locale che lo consacrò prete. Qui proseguì la sua intensa attività di esegeta e teologo,
disseminata in una serie numerosissima di opere, commissionategli spesso da
generosi mecenati. Arrestato, imprigionato e seviziato durante la persecuzione di decio (250), morì di lì a poco, nel 253 o 254.

<<E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno>> (Mc 16, 17-20)”…

Fonte: “Inchiesta sul Cristianesimo” di Corrado Augias e
Remo Cacitti. © 2008 A. Mondadori Editore S.p.A. I edizione “I Miti” settembre
2009 (pag. 190,191 e 199).

Di seguito la mia, personalissima, interpretazione (del brano di “Mc 16, 17-20”): <<nel mio nome smaschereranno i falsi profeti, mediante l’utilizzo di nuove tecnologie (internet), individueranno le false verità senza lasciarsi ingannare; aiuteranno i malati (gli inconsapevoli) a guarire (ritrovare la loro guida interiore).

Informazioni su L'amico Mauro

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4 risposte a La fede e i credenti

  1. Rebecca ha detto:

    Secondo me non ha tanto importanza chi o cosa era Gesù, la sua più grande missione era a farci capire che la morte non esiste.. peccato che alcune religioni cristiani ci fanno vedere Gesù soltanto come un bambino indifeso o come un poveretto sulla croce, ma dimenticano che e risuscitato e un uomo vigoroso.. e la mia opinione ovviamente..

  2. L'amico ha detto:

    Ogni opinione è rispettabilissima. Ciascuno di noi, con il suo pensiero, può arricchire la consapevolezza di qualcun altro.Grazie Rebecca.

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  4. Raul111 ha detto:

    Fandonie no???

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